Scuote l'anima mia Eros by Eugenio Scalfari

Scuote l'anima mia Eros by Eugenio Scalfari

autore:Eugenio Scalfari [Scalfari, Eugenio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Essays
Amazon: B00DHG95AK
editore: Einaudi
pubblicato: 2013-06-17T22:00:00+00:00


Le rose di Dafne

Dalla trasgressione alla metamorfosi il passo è breve: la trasgressione che forza i limiti comporta il rischio di cambiare la forma del trasgressore trasformandolo in una creatura diversa da quella originaria. Diversità mentale che potrebbe perfino dar luogo ad una diversità fisica. E questa è la metamorfosi.

L'essere di ogni creatura è un dato che coincide con l'esistente. La metamorfosi avviene con il cambiamento dell' esistente e si muove in due diverse direzioni: ravvicinando l'uomo allo stadio animalesco da cui proviene o immaginando un superuomo collocato al di là e al di sopra dell'uomo. Si tratta in ciascuno dei due casi di un profondo mutamento dell'io.

La regressione verso l'animale è più facile da immaginare perché si verifica tutte le volte che l'io si rattrappisce, perde una parte delle sue facoltà a causa di degenerazioni fisiche che aggrediscono il cervello oppure per una regressione culturale che coinvolga una società e la maggior parte dei suoi membri.

Sappiamo bene che cosa sia la degenerazione dell'io proveniente da malattie mentali. Più difficile è diagnosticare una regressione culturale e sociale. Una società regredisce quando si schiaccia sul presente, quando vive attimo per attimo, quando l'amore per sé diviene talmente forte ed esclusivo da annullare l'amore per gli altri riducendo a puro egoismo ogni atto della propria vita. Quando questo fenomeno avviene, su base individuale o peggio ancora con dimensioni collettive, l'emergere della dimensione animalesca risulta pienamente evidente ed è legittimo affermare che sia in corso un vero e proprio mutamento antropologico, cioè una metamorfosi.

Diverso è immaginare un'evoluzione che collochi l'uomo futuro al di là e al di sopra dell'uomo attuale. Anche in questo caso è in questione l'io. Si può fantasticare su un super-io come risultato di una straordinaria volontà di potenza che veda nel futuro più lontano e sia in grado di affascinare i suoi simili aggiogandoli alla propria utopia e riconoscendolo come capo e guida. Una società elitaria di arconti che prepara il miglior destino possibile per gli uomini semplici che abbiano fiducia in loro e deleghino ad essi le decisioni.

Questa fu l'utopia platonica d'una Repubblica guidata dai filosofi, i quali vivevano in comunità tra loro e governavano lo Stato. Ma questa è anche la società delle api di Mandeville, dove la divisione del lavoro colloca alla base le api operaie e al vertice la regina che provvede a perpetuare la specie.

Il superuomo nicciano in una prima approssimazione accoglie alcuni tratti delineati da Platone e sembra anche lui sedotto da quella visione. La visione d'una società aristocratica radicalizzata al massimo grado, fondata su una casta di ottimati dotati d'una mente più evoluta e di poteri adeguati a realizzare il bene comune da loro immaginato. In fondo non era stata questa l'esperienza di Atene durante il principato di Pericle ? Non era stata questa la Repubblica senatoria di Roma ? E il Senato di Venezia? E l'idealizzazione dei Pari d'Inghilterra come Camera alta che guidasse la nazione nella costruzione del suo impero ?



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